- Alternanza tra top down e bottom up.

"...ricorrere al bottom up o al top down non è certo una questione di gusto da parte del Team Leader né deriva dal suo orientamento caratteriale, bensì si tratta di una scelta che dipende da molteplici variabili".

I modelli top down e bottom up, dunque, sono i riferimenti di cui tenere conto per generare le condizioni affinché le Risorse possano migliorare (nel senso a cui si è accennato poc'anzi). Allo stesso tempo, come si è già sottolineato, non necessariamente è da adottare sempre e soltanto uno dei due modelli. Anzi, in alcune circostanze, una tale procedura può risultare controproducente.

In ogni caso, ricorrere al bottom up o al top down non è certo una questione di gusto da parte del Team Leader né deriva dal suo orientamento caratteriale, bensì si tratta di una scelta che dipende da molteplici variabili. Tra queste:

  • lo stato dell'azienda: è in produzione o è in una fase di stagnazione o, addirittura, di recessione?
  • la portata dell'obiettivo aziendale: è a breve termine o a medio e lungo termine?
  • l'ampiezza del gruppo e il suo livello di esperienza;
  • sono in atto cambiamenti (ad esempio di prodotto/servizio al cliente, di sede, di regole interne all'azienda)?
  • l'azienda è in una fase di riassetto gerarchico?

Tali variabili, singolarmente o tra loro combinate (è ciò che, in genere, accade in realtà), danno origine ad eventi che possono sintetizzarsi come:

  • urgenti e importanti;
  • importanti e non urgenti.

Queste denominazioni sono intese così come sono illustrate nella cosiddetta matrice di Covey (a cui rimandiamo per un approfondimento). In quest'ottica, intendiamo i primi come situazioni che vanno affrontate nell'immediato e senza possibilità di delega da parte del leader. I secondi, invece, sono eventi rispetto a cui bisogna certamente intervenire ma che, almeno al momento, non costituiscono uno scenario di crisi.


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