Griglie per il colloquio di selezione: il contributo 

dell’Analisi Transazionale - 1° parte.

Alfonso Falanga, 22. 12. 2022



"Resta il fatto che in azienda, specialmente in occasione di cambiamenti e innovazione, conta più che mai il fattore umano e ciò anche lì dove le più avanzate tecnologie costituiscano lo strumento privilegiato per mettere in atto il cambiamento. O appunto la loro adozione sia l'oggetto stesso del cambiamento".


Una priorità aziendale è ottimizzare risorse, oggi in particolare.
Ottimizzare vuol dire, spesso, ridurre gli oneri di gestione. Tale esigenza a volte conduce il management ad agire con tagli e contrazioni riguardo ad alcune procedure che vedono coinvolto il settore delle Risorse Umane. In questi casi capita che i primi interventi siano diretti verso quelle attività di cui, almeno nell'immediato, si può fare a meno: ad esempio la formazione e l'avvalersi di consulenti esterni per i colloqui di selezione (lì dove, ovviamente, siano ancora previsti nuovi ingressi).
Eppure, quando "il gioco si fa duro", proprio per definire al meglio obiettivi e risorse, i processi aziendali che riguardano le persone necessiterebbero di maggiore attenzione. Certo, simili affermazioni fatte da un addetto al settore, com'è chi scrive, suonano come il tirare acqua al proprio mulino. Resta il fatto che in azienda, specialmente in occasione di cambiamenti e innovazione, conta più che mai il fattore umano e ciò anche lì dove le più avanzate tecnologie costituiscano lo strumento privilegiato per mettere in atto il cambiamento. O appunto la loro adozione sia l'oggetto stesso del cambiamento.


Quest'articolo prende in considerazione uno step particolarmente significativo e che, adeguatamente e
professionalmente strutturato, favorisce quell'ottimizzazione a cui si è fatto cenno.Il riferimento è il colloquio di selezione. Non è certo, questo, un momento in cui si stimano le capacità intellettive del candidato né le sue convinzioni etiche, per quanto queste caratteristiche possano contribuire al "come" verranno svolti i nuovi compiti. Qualsiasi valutazione riguarda esclusivamente i comportamenti possibili (nel senso di ipotizzabili) nell'ambito del ruolo che verrà eventualmente assegnato.  Il colloquio di selezione, dunque, approda a scenari solo verosimili: non è una lettura del pensiero né tantomeno del futuro. Proprio questi limiti, inevitabili quanto auspicabili, richiedono che il selezionatore disponga di uno strumento teorico - pratico che gli consenta di ridurre il rischio di fondare le sue considerazioni su stati emotivi del momento e sui personali filtri cognitivi (pregiudizi, convinzioni, idee, valori, esperienze pregresse). C'è bisogno, in sostanza, di uno strumento che favorisca che il colloquio avvenga nel qui ed ora. Più il selezionatore è agganciato all'attualità, più si risparmiano tempo e risorse (competenze, energie fisiche e mentali, soldi). 


Qui si vuole riflettere su come l'Analisi Transazionale può contribuire a centrare quest'obiettivo favorendo l'elaborazione di una efficace griglia valutativa.
Prima di procedere non guasta ribadire che si tratta di uno strumento che consenta al selezionatore di:
· sviluppare considerazioni di ordine tecnico/ organizzativo/attitudinale e non di natura caratteriale e diagnostica;
· vincolarsi, per tutta la durata del colloquio, al proprio ruolo professionale evitando, perciò, di sfociare nella sfera personale. Ovvero non negando ma gestendo (nel senso di non lasciarsene condizionare) i propri vissuti emotivi e cognitivi;
· ridurre quanto più realisticamente possibile, in riferimento a scenari futuri che riguardino l'eventuale inserimento
in azienda del candidato, la distanza tra il verosimile ed il vero;
Fatte queste premesse, consideriamo ora gli aspetti dell'Analisi Transazionale (di seguito A.T.) più utili al nostro scopo. Non si vuole fare una esposizione dell'A.T. con intenti divulgativi e didattici, bensì solo indicare sinteticamente quei concetti funzionali alla elaborazione di uno strumento di lavoro. Niente di più e niente di meno.
Pertanto, assumiamo come punto di partenza il concetto di Stati dell'Io.


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