4. I principi basici di una formazione coerente con l'attualità.

Perciò la formazione, per essere effettivamente un sostegno alle aziende nel loro percorso innovativo, al di là dei macro-discorsi, deve essere in grado di produrre contenuti e linguaggi che siano coerenti con le micro-realtà quotidiane delle singole persone per favorirne il passaggio da vecchie strategie a nuovi modelli comportamentali.

Al riguardo essa deve disporre di valide ipotesi di lavoro che poggino su principi quali:

  • il metodo, qualsiasi metodo, viene dall'esterno, dunque si apprende. È perciò distante dalle abitudini e dalla quotidianità.

Trasmissione e acquisizione del metodo costituiscono la parte teorica (il lavoro in aula) della formazione. La sua sperimentazione ne è la fase operativa. Aggiustamenti e rivisitazioni del metodo costituiscono il momento formativo teorico-esperienziale;

  • il metodo, pur in contatto con la dimensione personale, non ha a che fare con il carattere. È uno strumento che si utilizza per lavorare e che si deposita nella cassetta degli attrezzi dopo il lavoro. Pertanto sfatiamo il mito della crescita personale in azienda. In azienda si cresce professionalmente. Mutamenti caratteriali sono esiti di una combinazione di fattori interni ed esterni alla persona di cui l'elemento professionale, forse, ne è solo una parte;
  • come è stato accennato, il metodo non è difficile da apprendere bensì da applicare e ciò per questioni cognitive, già argomentate, e non intellettive o pratiche.

Questi principi costituiscono le premesse da cui ha origine l'attività quotidiana del formatore. L'aula è il luogo in cui essi si traducono (devono tradursi) in strumenti concreti di lavoro. Altrimenti la formazione rischia di diventare una scatola vuota, piena solo di retorica e ridondanza. E il formatore lascia il posto al form-attore.


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