"Mai come in questo particolare periodo storico le circostanze esterne hanno assunto un ruolo rilevante nel favorire o meno la realizzazione dei nostri scopi. Gli eventi di cui siamo protagonisti, per alcuni versi, e testimoni, per altri, evidenziano come il contesto in cui agiamo e lavoriamo sia una variabile determinante per i nostri successi o fallimenti. Un contesto sulla cui evoluzione, o involuzione, spesso abbiamo ben poco potere di intervento".
2022
"Nel labirinto il tempo perde la sua normale sequenzialità per trasformarsi in una dimensione circolare: qualsiasi tentativo, fallito, di venirne fuori rappresenta il principio di un nuovo esperimento.
Il tempo, nel labirinto, ha mai una vera fine: solo ricorrenti inizi."
2022
"Comunicare prevede che si mostri considerazione per il punto di vista dell'interlocutore anche se non lo si condivide (e non lo si condivide, altrimenti, molto probabilmente, la comunicazione non avrebbe inizio). Mostrare considerazione non significa né essere d'accordo né accondiscendere, ossia aderire passivamente all'altrui punto di vista o per paura o debolezza oppure disinteresse".
2023
"Un insieme di dinamiche che produrrà, dunque, aule sempre più critiche e potenzialmente disinteressate a tutto ciò che non si traduca, in brevissimo tempo, in vantaggi materiali. Il che, oggi più che mai, è un'istanza legittima e di cui il formatore deve tenere conto".
2022
"Si tratta delle circostanze in cui l'obiettivo primario della comunicazione, ovvero i motivi per cui essa ha avuto inizio, oltre alle aspettative dei partecipanti verso i suoi esiti sono sostituiti da un diverso obiettivo: il semplice parlare. Ovvero la comunicazione si trasforma in un'attività del tutto autoreferenziale: si comunica per comunicare. O meglio, si parla per parlare"
2022

"...si sa, cambiare non è agevole. Gran parte della resistenza ad intraprendere percorsi svincolati dallo standard è originata dal fatto che cambiare vuol dire, in buona misura, partire proprio dalla riflessione sugli errori commessi"
2022
"Il perché, insomma, è una vera trappola che ci trasciniamo dietro come retaggio di una cultura umanistica fondata sulla introspezione, sullo scavare a fondo e nel profondo. Dove non è che si antepone la spiegazione alla soluzione del dilemma bensì la stessa spiegazione, come accennato, è vista come soluzione".
2021